I simboli dell’Autonomia

“150 anni fa, quando nasceva il Corpo dei Vigili del fuoco di Ala e diversi altri si stavano formando, quel Corpo era già un simbolo della nostra Autonomia. Era la dimostrazione che a casa nostra, e nello specifico ad Ala, si cominciava a gestire autonomamente emergenze, problematiche e difficoltà. Un approccio che si è sviluppato nel tempo, prima ancora che si concretizzasse la vera Autonomia che oggi conosciamo. Quindi i Vigili del fuoco sono stati un germoglio dello spirito di autonomia che contraddistingue il Trentino.”

Sono le parole che il presidente della Provincia, Fugatti, ha pronunciato sabato a Ala.  Un anniversario importante, celebrato con tutti i crismi, com’è giusto che sia  con la partecipazione della comunità e delle autorità, come il sindaco Gatti e l’ex sindaco Soini, ora Presidente del Consiglio Provinciale

Che poi, la nostra Autonomia ha le stesse radici dei nostri Vigili del Fuoco volontari, radici che affondano nella nostra storia, nella nostra identità, nel nostro essere “altro” rispetto allo Stato italiano.

E se bene ha fatto il Sindaco Gatti a sottolineare tutto ciò  esibendo il medaglione , meno “attento” è stato che ha curato l’allestimento dell’evento.

Ci chiediamo infatti, PERCHÉ?

Perché, per sottolineare la nostra diversità, la nostra specificità, si è  ben pensato di abbellire il palchetto degli oratori, quindi il centro dell’attenzione, quello che poi sara’ su tutte le foto ufficiali, i comunicati stampa, TV e giornali,  con un tricolore invece che, non diciamo la bandiera tirolese,  ma almeno con quella della Provincia?

Perché quando si parla di simboli dell’Autonomia, quelli esistenti e ben visibili, spesso – troppo spesso! – non vengono usati?

Se non ci si pensa, allora la situazione è  grave. Se invece ci si pensa e non si fa, allora è  molto più che grave, è ormai quasi insanabile…