von fpm 22.09.2024 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (44)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elab grafica Flavio Pedrotti Moser

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…

Se l’omino buffo aveva modificato Gries in Arena con Griesmair ha voluto esagerare sfornando, oltre ad Arena, Renari e Sabbionari, due cognomi che allungano la già comica lista dei cognomi inesistenti anche in Italia dal momento che né Renari né Sabbionari risultano dare cognome a qualche famiglia italiana. Da dove diavolo gli avrà estratti? Probabilmente sapendo che Gries oltre ad essere il semolino ha anche significato di “sabbia”, avrà voluto coniare un neologismo anagrafico… Con Grimm, che a tutti ricorda i mitici fratelli autori di tante fiabe della tradizione tedesca e che si potrebbe tradurre con furore ma anche con truce, torvo, nella mente disturbata del dissociato mediatore linguistico prestato alla pulizia etnica, divenne Grimmi o Grimmo… esisterà simile cognome in Italia? No, neppure questo…

Gröber, invece, venne lacerato con Grossi o Grobi… Di Grossi in Italia ce ne sono abbastanza ma di Grobi neanche l’ombra e comunque se lo scrivano avesse saputo che Grob o Grobm tradotto dalla lingua südtirolese sarebbe tomba o fosso, li avrebbe senz’altro utilizzati per affibbiarli. Per Groff, cognome diffuso anche in provincia di Trento, osò Grava… Non saprei che dire. Se per Gross e Grosser fu facilmente attratto fu Grossi o Grandi, liquidando velocemente la questione, con Grossgasteiger e Grossrubatscher l’operazione lo spinse al di là di ogni ragionevole buonsenso: al primo agganciò Pontaragrande e al secondo Granroazza o Granrovacci… Mi rifiuto di commentare!

Con Grossteiner, almeno, rispettò una se pur banale traduzione con Pietragrande o Gransasso: Gross-grande e Steiner-pietra. Va beh… Gruber, diffusissimo in tutto il Südtirol non evitò quello che rischiarono i Gröber e cioè Dalla Fossa o Fossari… Poteva andar peggio essere “Tomba” che magari non può essere gradito a tutti anche se ricorda un grande campione dello sci italiano, Alberto Tomba. Ma pensare alla giornalista Lilli Dalla Fossa o Lilli Tomba, sarebbe quanto meno bizzarro. (continua)

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