von fpm 15.09.2024 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (43)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…

Come gli sia venuto “Panerazi” da Gratz, solo una grande interpretazione ucronica potrebbe spiegarlo. Tanto per non smentirsi, Panerazi, nella mappa italiana non esiste, dunque se l’è proprio inventato. “Grat”, senza la zeta, vorrebbe dire “cresta”, dunque neanche dire che ha giocato con qualche simbologia lessicale. Ci sarebbe un Gratsch che tradotto dal dialetto sudtirolese in italiano sarebbe ghiandaia ma niente a che fare con la sparata tolomeica che in italiano non ha nessun riferimento…Graus invece l’ha liquidato con GrausiGreif divenne Grifi o Grifo… ovviamente solo per associazione sonora, nient’altro. Greinhofer invece prese una strada diversa, mutato in Greina… anche questo cognome assente dalla mappa italica e dal significato oscuro se non l’altipiano e il Passo al confine tra il Ticino e i Grigioni… mah, misteri…

Gretter che oltre ad essere un cognome presente nella zona di Kaltern e Leifers è anche un maso sopra Pergine in provincia di Trento, facente parte della antica comunità di Kestneid o Castagné in origine comunità di lingua tedesca (gli abitanti erano chiamati infatti kasnaideri…) ma Gretter nella visione tolomeica fu Gretti… Da notare che Gretter deriva da Gereut o Gereit derivanti a loro volta da reinigen da cui derivano altri due cognomi, Gròtt e Ràota… Il verbo “reinigen” in italiano sarebbe dissodare… Tuttalpiù ci si poteva spettare un “Roncadori” o qualcosa di simile ma “gretti”, perché???

Greis fu invece semplicemente “Griso” … attenendosi ad un solito banale adattamento sonoro, a meno che non volesse adattare la traduzione di Greis (vecchio, anziano) con il piglio simbolico di “griso” …  Gries invece, (in italiano semola o altri cereali sotto forma di grani) fu un inaspettato “Arena” e se sembra evidente che non volesse apparire banale usando traduzioni letterali, il folle fiorentino adottato da Rovereto con i suoi parossismi riusciva a stupire chiunque.  (continua)

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