von mas 13.09.2024 17:00 Uhr

“Insegnare e apprendere lingue di minoranza”

Si è conclusa all’Istituto Cimbro Kulturinstitut Lusérn, con una tre giorni di intense attività laboratoriali a cui hanno partecipato una trentina di studenti e uditori provenienti anche da fuori regione, la seconda edizione del corso di formazione avanzata di IALM “Insegnare e apprendere lingue di minoranza”, dedicato all’apprendimento di competenze linguistiche, didattiche e culturali per l’insegnamento delle lingue e culture germanofone di origine bavarese

Un momento del laboratorio sul cimbro che si è svolto a Luserna. A sinistra del tavolo Ermenigildo Bidese di Unitn, al centro Andrea Nicolussi Golo dello Sportello linguistico - Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri [Archivio Ufficio Stampa PAT]

Il corso, organizzato dal Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, con il sostegno del Servizio Minoranze linguistiche e relazioni esterne della Provincia, ha posto particolare attenzione allo studio di cimbro, mòcheno, sappadino, saurano, timavese e tedesco della Val Canale.

Tra le discipline approfondite, linguistica delle minoranze e del contatto, acquisizione plurilingue, glottodidattica delle lingue minoritarie, diritto italiano e comunitario delle comunità di minoranza, antropologia alpina e patrimonio culturale immateriale, storia e storiografia dei confini linguistici.

Il percorso formativo, che si è svolto in parte in presenza e in parte online ed è stato coordinato dai docenti di germanistica dell’Università di Trento Ermenegildo Bidese e Federica Ricci Garotti, ha visto la sua conclusione a Luserna con una lezione su “Diritti, lingue minoritarie e diversità linguistica” tenuta dal docente di diritto pubblico comparato dell’Università di Trento e delegato del rettore alle Iniziative in materia di minoranze linguistiche Jens Woelk.

Da diversi anni la Provincia autonoma di Trento sostiene i progetti di alta formazione, rivolti in particolare a docenti e aspiranti tali, che avranno il compito di trasmettere competenze linguistiche e culturali alle nuove generazioni nei territori di insediamento del cimbro, del ladino e del mòcheno ma anche a nuovi parlanti che abbiano desiderio di avvicinarsi a queste comunità.

Cimbro e mòcheno, come anche il ladino, infatti, appartengono a un gruppo di lingue che l’UNESCO definisce “in pericolo” (“Languages in danger”) in base a dei parametri di riferimento quali il numero dei parlanti e i contesti in cui vengono ancora utilizzate. Vengono comunemente definite “minoritarie”, per un rapporto di valore numerico rispetto alla lingua maggiormente diffusa in un Paese o in una regione, ma di ‘minore’ queste lingue non hanno nulla: possiedono una loro storia, una specifica struttura linguistica e dietro a ciascuna di esse si cela un vero e proprio mondo fatto di cultura, tradizioni e senso di appartenenza, come accade per qualsiasi altra lingua maggiormente diffusa.

Non va poi dimenticato  che per la Provincia di Trento le lingue di minoranza rappresentano una delle ragioni fondanti dell’Autonomia speciale e questo è un ulteriore motivo per considerarle un prezioso e imprescindibile patrimonio immateriale da custodire e valorizzare.

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