von mas 27.08.2024 17:00 Uhr

Sentiero Major Anton Màlina: una, cento, mille storie – 1°

Domenica 1 settembre, in Val Genova presso lo Sbarramento di Fontanabona, verrà inagurato il Sentiero Major Anton Màlina, nel nuovo (ed ampliato) allestimento.  Un percorso che racconta non una, ma cento,  mille storie della nostra Terra.

Immagine - Rudy Cozzini / PNAB

La val Genova è la laterale della val Rendena che da Carisolo sale su, fra pareti di granito, salti d’acqua, pascoli di malga, fino ai ghiacci dell’Adamello.  Generazioni di nostri antenati l’hanno vissuta: pastori, cavatori di pietra, boscaioli, cacciatori ne hanno percorso i sentieri per secoli. Durante la Prima Guerra Mondiale, quando le valli e montagne della nostra Terra divennero linea del fronte, qui vissero, sopravvissero e morirono centinaia di soldati.

Nel bosco, sulle rive della Sarca, fra gli enormi massi granitici, in corrispondenza di quello che fu lo sbarramento difensivo di Fontanabona, non è difficile imbattersi nei segni di questa parte di Storia: scavi e trinceramenti, muri di riparo e camminamenti, resti metallici e incisioni sulla roccia.

Proprio qui corre il Sentiero Major Anton Màlina, ora ampliato alle due sponde della Sarca, corredato di sagome “parlanti” in corten, arricchito di una nuova ed approfondita panellatura didascalica e da dettagliate informazioni scaricabili tramite codici QR.  Così il Sentiero riesce a raccontare una, cento, mille storie.

Anton Màlina, dalla Slesia al Litorale, da Linz a Fontanabona

Anton Màlina è l’ufficiale dell’esercito austriaco che più a lungo ha detenuto il comando dello Sbarramento di Fontanabona. Nato nel 1871 a Freudenthan in Slesia – oggi Repubblica Ceca –  dopo il ginnasio entra nell’esercito imperiale; il suo reggimento di fanteria è di stanza a Graz, a Maribor, a Gorizia (dove conosce e sposa Angela Riccabona von Reichenfels, la cui famiglia ha  profonde radici tirolesi, fra l’altro in val di Fiemme) e poi a Linz.

Ed è a Linz che restano i suoi cari (la moglie e tre figli) quando scoppia la guerra e lui è inviato prima in Galizia e poi sul fronte tirolese. Dal 16 luglio 1916 fino alla fine della guerra, quando viene fatto prigioniero dal regio esercito italiano ed internato in Liguria, Anton Màlina è il comandante del sottosettore Fontanabona. E’ qui quando, l’undici gennaio 1917, nasce Herbert, l’ultimo dei suoi quattro figli. Da qui scrive appassionate lettere alla moglie, descrive gli inverni di Fontanabona, gelidi ma meravigliosi; racconta la nostalgia che lo assale quando, durante una visita al fronte, l’Imperatore accarezza i bambini di Pinzolo, sogna il futuro alla fine della guerra, a casa, con la famiglia.

Màlina sopravvive al conflitto, sopravvive alla prigionia: rientra a Linz nell’agosto del 1919, dove muore nel febbraio 1945 di malattia.

Una lunga ricerca

Mentre viene progettato ed allestito il percorso del Sentiero Màlina, mentre si raccolgono informazioni e fonti,  mentre si preparano testi e didascalie, al Parco Naturale Adamello Brenta si porta avanti anche una particolare ricerca  – affidata  a Rudy Cozzini, collaboratore del PNAB, coadiuvato da Manuela Sartori, fra le altre cose redattrice di UT24:  quella dei discendenti di Anton Màlina.

Un lavoro non facile, dopo oltre un secolo: è una piccola guerra contro le regole della burocrazia e della privacy, contro la dispersione di fonti e documenti causata dalla dissoluzione dell’Impero e dal secondo conflitto mondiale,  contro distruzioni e diaspore.

Ma dopo mesi di tentativi talvolta fantasiosi, di ore passate in rete fra archivi virtuali e interlocutori più o meno probabili, di entusiasmi presto smorzati e ostacoli apparentemente insormontabili, finalmente si riesce  a stabilire un contatto con Irmgard, una nipote di Anton Màlina, figlia proprio di quel bambino nato mentre il padre era in Val Genova.

Da lì prende  il via una lunga serie di scambi, di mail e  telefonate,  di invio di documenti, fotografie e testi, culminata in un incontro a Linz e uno a Vienna. Fra la famiglia Malina, in particolare con la Signora Irmi, e Fontanabona, si tirano decine di fili che infine diventano una fune, spessa e resistente, che ora lega di nuovo e strettamente le persone ed i luoghi coinvolti in questa storia.

L'inaugurazione

Il nuovo allestimento del Sentiero Major Anton Màlina verrà inaugurato domenica 1 settembre, nel corso di una breve ma intensa cerimonia, alla quale prenderà parte anche la Famiglia Màlina.

Dopo 108 anni, dei Màlina rimetteranno piede a Fontanabona, percorreranno i sentieri dove camminava “Nonno Tono”, si  siederanno accanto alla sua sagoma, collocata dove sorgeva la baracca comando, proprio lì dove lui scriveva a casa parole d’amore e di speranza.

Nel prossimo articolo, che verrà pubblicato domani su UT24, i nostri lettori troveranno i dettagli della giornata inaugurale ma soprattutto il link dove prenotare le visite guidate programmate nel pomeriggio

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite