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Briciole di Memoria: Carlo, l’ultimo Imperatore – 1°

Nella ricorrenza del genetliaco, a Castello Tesino una piazza del paese è stata intitolata al Beato Carlo I d’Asburgo, l’ultimo Imperatore e Re.  Una figura senza dubbio controversa, spesso incompresa e non sempre facile da “inquadrare”.  Roberto Todero – storico appassionato e rigoroso ricercatore  –  ha provato a raccontarla con  un interessante contributo all’interno di “Chi ha sparato all’Imperatore” di Lucio Fabi.  Eccone oggi una prima parte:  “Nulla lasciava presagire che il bambino appena venuto al mondo sarebbe un giorno salito al trono più antico d’Europa”

C’è una immagine che più di ogni altra sembra racchiudere il passato e il destino dell’arciduca Karl Franz Josef (Carlo Francesco Giuseppe): è una delle numerose stampe che vennero ricavate dai fotogrammi di un reportage cinematografico girato il 21 ottobre del 1911 nel castello di Schwarzau am Steinfeld, nella Niederösterreich. L’occasione era delle più solenni: il giorno del matrimonio di Carlo con la principessa Zita di Borbone Parma.

Un fermo immagine mostra l’imperatore Francesco Giuseppe, allora ottantunenne, in piccola tenuta da generale accanto a Carlo, che indossa la divisa da capitano dei Dragoni; sulla destra, mentre guarda direttamente nell’obiettivo, una sorridente sposa che le cronache narrano indossasse hn magnifico abito di satin color avorio con ricami d’argento.

Questa giornata viene spesso commentata come una delle giornate più felici nella vita di Francesco Giuseppe; di certo la più felice in quella di Carlo e Zita. Nel filmato di pochi minuti si vede l’imperatore a capo scoperto, sorridente come di rado, mentre in secondo piano si aggira l’allora erede al trono Francesco Ferdinando d’Austria Este in divisa da Ulano con il consueto aspetto tra il burbero ed il sospettoso. Non manca nemmeno un siparietto nel quale l’erede presuntivo si affretta a sollevare l’imperatore dal poco regale ingombro rappresentato da un mazzo di fiori offertogli da qualcuno, cogliendo così l’occasione per entrare nelle riprese. Presente al matrimonio ma secondo il protocollo di corte ben indietro nel corteo, anche Sofia di Hohenberg, moglie “priva di diritti” di Francesco Ferdinando.

I veri protagonisti della giornata e del filmato sono naturalmente i due sposi, che appaiono sereni, felici e come è ovvio assolutamente inconsapevoli delle trame del destino. Anche l’imperatore infranse il protocollo, rifiutando il baciamano da parte della sposa e baciandola familiarmente sulle guance. Un gesto che Carlo non dimenticherà.

Nonostante queste immagini serene, le ultime per la famiglia Asburgo così unita, il 1911 fu un anno inquieto. Alla crisi causata dall’annessione della Bosnia Erzegovina del 1908 da parte dell’Austria – Ungheria, crisi che vide moti di resistenza nella lontana provincia, seguì la guerra italo turca con i tentativi italiani di occupare la Libia e alcune isole dell’Egeo. I due eventi destabilizzarono fortemente l’impero ottomano, già in difficoltà anche all’interno, accendendo focolai di confuse e caotiche guerre che si protrassero fino al 1913, costringendo anche l’Austria – Ungheria ad una parziale mobilitazione del suo esercito pur senza giungere a scontri armati. Anche i rapporti tra Austria – Ungheria ed Italia, mai idilliaci, vennero ulteriormente guastati da questi avvenimenti.

Carlo era nato il 17 agosto 1887 dal matrimonio fra l’arciduca Otto d’Asburgo, figlio di Carlo Ludovico fratello dell’imperatore con Maria Josepha, principessa di Sassonia; la coppia ebbe due figli, Carlo, il futuro “ultimo imperatore” e Massimiliano (1895 – 1952). Al momento della nascita le probabilità dell’Arciduca Carlo di poter un giorno accedere al trono erano decisamente remote. In linea dinastica prima di lui c’erano molti famigliari e solo tristi avvenimenti e morti premature lo portarono alla corona.
Nessun avvenimento da leggere come un presagio, avvenuto o tramandato per altri Asburgo, avvenne durante il parto e nulla lasciava presagire che il bambino appena venuto al mondo sarebbe un giorno salito al trono più antico d’Europa. Al momento era il sesto in linea dinastica e solo tristi vicende lo portarono sempre più vicino al ruolo di erede della Duplice Monarchia. Ferdinando Massimiliano, fratello minore dell’imperatore FJI già ammiraglio e vice re del Lombardo Veneto era stato fucilato al termine della sua breve avventura messicananel 1867, Rodolfo, unico figlio maschio della coppia imperiale morì suicida nel 1889, mentre l’altro fratello di Francesco Giuseppe, Ludovico Vittorio, venne giudicato inadatto al ruolo che venne quindi passato al fratello Carlo Ludovico che in pochi giorni rinunciò per poi morire nel 1896 durante un viaggio in Terra Santa: il suo fervore religioso lo aveva portato a bere l’acqua del fiume Giordano, portatrice di malattie il cui decorso gli fu fatale. La rinuncia di Carlo Ludovico andò a favore del figlio Franz Ferdinand poco gradito all’imperatore che gli avrebbe preferito il fratello Otto; questi morì però nel 1906 per una malattia causata dalla sua vita allegra sì, ma eccessivamente sregolata.
Francesco Ferdinando, quarantacinquenne, divenne così l’erede presuntivo al trono, seguito in ordine dinastico dal giovane arciduca Carlo che non poteva certo prevedere di diventare imperatore prima degli anni ’40 del secolo successivo. Una concatenazione di eventi davvero curiosa, che ebbero tra i diversi effetti il fatto che Carlo non venne allevato sin dalla culla, come fu per Francesco Giuseppe, nella certezza di diventare presto l’imperatore, ma come uno dei tanti arciduchi.
Nato nel castello di Persenbeug il piccolo venne battezzato con il nome di Karl Franz Josef Ludwig Herbert Georg Otto von Habsburg Lothringen. Crebbe in tutta serenità nei castelli di famiglia, seguendo i genitori nei vari viaggi legati al servizio del padre, avendo così modo di vedere e conoscere sin da piccolo i territori della duplice monarchia.
La sua educazione fu quella riservata ad ogni arciduca d’Austria, con le sfumature possibili legate ai parenti più stretti ed alle idee e tendenze dei vari istitutori. La madre era una cattolica convinta e anche il suo istitutore di origine irlandese collaborarono a fare di lui un buon giovane, dotato di grande generosità e spirito di sacrificio. Cose di certo positive ma che portate quasi agli estremi segnarono in modo irrimediabile anche il futuro della monarchia.
Carlo crebbe come da tradizione nel mondo militare, ma non nella maniera quasi ossessiva che contraddistinse tutta la vita di Francesco Giuseppe. Leutnant (sottotenente) nell’anno 1903 del KUK Ulanenregiment Nr. 1 (primo reggimento Ulani) ottenne lo stesso grado nel KUK Dragonerregiment Nr. 7 (settimo reggimento Dragoni) nel 1905, per essere poi promosso Oberleutnant (tenente) già nel 1906. Fu anche maggiore e comandante del primo battaglione del 39° reggimento di fanteria ricoprendo al contempo anche diversi ruoli nella imperiale e regia marina da guerra, seguendo così una carriera che si può definire normale solo per un membro della casa d’Austria i cui compiti prevedevano la conoscenza delle varie armi e il dialogo con i colleghi ufficiali. Va detto, al di là di ogni agiografia, che tutti serbarono sempre sinceramente un buon ricordo di lui come amico e collega e un soprannome: Erzkarl, unendo il suo titolo di Erzherzog – arciduca al nome di battesimo.
Gli anni precedenti la prima guerra mondiale Carlo li trascorse senza particolari impegni, tra scuola, università manovre e vita militare. Molte immagini lo ritraggono in uniforme accanto all’erede al trono Francesco Ferdinando; una in particolare, scattata alle grandi manovre autunnali, sembra unire i tre personaggi: l’imperatore Francesco Giuseppe di spalle, mentre osserva il terreno e a una certa distanza Francesco Ferdinando dialoga con Karl, in divisa da Dragone.
  • Piazza Beato Carlo I d'Austria a Castel Tesino (Foto S.Gamper)
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