von mas 01.08.2024 06:45 Uhr

Briciole di Memoria: Il primo “Assente!”

Presentato ieri mattina a Trieste il sito web dove – giorno per giorno – verranno pubblicate le storie dei soldati del Litorale Austriaco caduti nella Prima Guerra Mondiale. Si comincia con quella di Mario Pietro Zoff

Kriegsmaler al Bergisel (foto: Manuela Sartori / UT24)

Come annunciato qualche giorno fa (ecco il link all’articolo pubblicato da UT24: La Katastrophe comincia), ieri  il Club Touristi Triestini  ha presentato nella sala del Circolo della Stampa di Trieste il progetto “1914-1918: Assente! Odsoten! Assent! Odsutan! Abwesend!”

Si tratta del sito web dove si ricorderanno, giorno dopo giorno, i caduti triestini, di tutto l’ex Litorale Austriaco, fiumani e della Val Canale dell’esercito austroungarico scomparsi durante la prima guerra mondiale. L’occasione del centodecimo anniversario dell’inizio del conflitto con la dichiarazione di guerra di Franceso Giuseppe alla Serbia del 28 luglio 1914 costituirà pertanto l’inizio di “una preghiera laica” – afferma il presidente del Club, Alessandro Sgambati – dove rivivranno nomi e identità di cittadini cancellati dalla memoria degli Stati-nazione novecenteschi.

Ecco il link di questo interessantissimo progetto, che ha alle spalle un lavoro davvero immane, e chi fa ricerca storia e genealogica in questo particolare contesto lo sa bene: ASSENTE! – BLOGSPOT

Il 31 luglio 1914 moriva Mario Pietro Zoff: è la sua storia (pubblicata a cura di Roberto Todero) ad aprire questa lunga serie di racconti.

Al momento della mobilitazione i battaglioni del 97° reggimento erano così suddivisi: il Comando era a Bjelovar, in Croazia, con i battaglioni I e II; sempre in Croazia, a Carlstadt (l’attuale Karlovac) c’era la sede del IV battaglione; solo il III si trovava a Trieste, acquartierato nella Caserma Grande che sorgeva nella zona dell’attuale piazza Oberdan(k).

E fu proprio tra le mura e nei cortili di questa caserma che la guerra, non ancora iniziata, mieté la sua prima vittima tra le file del reggimento Nr. 97: la disperazione per aver dovuto abbandonare la moglie e la figlia di tre anni, fece sì che il soldato Mario Pietro Zoff, falegname, nato a Cormons l’otto agosto 1885, arruolato nel 1907 e richiamato alle armi il 27 luglio 1914, in forza alla sesta compagnia del K.u.k. I.R. Nr. 97, scegliesse una via d’uscita senza ritorno, come recita il suo certificato di morte:

Suicidio con arma da fuoco commesso in istato di mente perturbata… suicidio per esaltazione… Morto nell’ospedale di guarnigione Nr. 9 in Trieste in data 31.07.1914, sepolto a Cormons il 04.08.1914 Campo E, fossa 15. Vedova: Colugnatti Maria, orfana Paola Maria (1912), residenti a Cormons, via Udine.

La storia del fante – falegname Zoff avrà un seguito burocratico: il subentrato Governo italiano infatti sospenderà la pensione di guerra alla vedova con la motivazione che la morte era avvenuta prima della dichiarazione effettiva.

In una triste lettera del 6 luglio 1925, la stessa vedova scriverà alla Corte dei conti a Roma dichiarando come la data di morte segnalata agli uffici competenti fosse errata, essendo egli in realtà morto il 31 luglio 1914, a ostilità iniziate. Ed ingenuamente (?) aggiunge una nota retorica, indispensabile per ottenere qualcosa dal nuovo governo fascista, che non vedeva di buon occhio i soldati ex AU:

…e questa terribile decisione maturò in lui, oltrechè per la visione degli orrori inevitabili della guerra, anche e più specialmente – e di ciò può far fede chiunque lo conobbe – perché gli ripugnava di combattere, egli italiano di sentimenti e di fede, sotto le bandiere dell’Austria aborrita

C’era già stata la Marcia su Roma e bisognava essere italianissimi ad ogni costo, magari al 40% come si diceva allora con chiaro riferimento al cambio corona – lira deciso dai vincitori.

La storia del fante Zoff – conclude Todero –  mi è stata raccontata dall’amico Dario Chenda

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