von mas 09.07.2024 06:48 Uhr

Musei del Tirolo: Giuseppe Lunelli a Palazzo Trentini

“Figura ieratica, affilata, schiva, un viso carico d’energia e vitalità, occhi profondi, buoni barba bianca, capelli bianchi, fluidi, lunghi, annodati a coda di cavallo a battere il tempo dei passi sulle spalle: un uomo senza tempo o meglio oltre il tempo”

Ettore Lunelli - La Primavera (Foto Ufficio Stampa Consiglio PAT)

Così – in catalogo – Danilo Curti Feininger “fotografa” Ettore Lunelli, un trentino che ha vissuto per l’arte. Insegnante proprio di educazione artistica alle scuole medie (di Borgo Valsugana, di Lavis, poi alle Manzoni di Trento), fu allievo di Ermete Bonapace e tra il ‘39 e il ‘43 frequentò l’atelier di Luigi Bonazza.

Quello che i tre figli RaffaellaLorenzo Francesco hanno ora amorevolmente composto a palazzo Trentini, auspice la Presidenza del Consiglio provinciale, è un omaggio a tutto tondo alla sua versatile creatività pittorica, a cento anni dalla nascita e a tredici dalla scomparsa.

Ecco quindi che la vasta produzione custodita nell’abitazione dell’artista esce allo scoperto e si mostra con abbondanza negli spazi di via Manci 27 a Trento, esibendo tutta la poliedrica espressività degli oli su tela, delle tempere, dei dipinti a lacca, delle grafiche pazientemente e sapientemente realizzate in casa

 

Lunelli è una di quelle figure di artista schivo e disinteressato dalle dinamiche di mercato, che per questo rimane meno conosciuto rispetto ai meriti. Merita quindi questo bel “viaggio” tra i suoi dipinti, quello proposto dalla rassegna “Composizioni di luce – L’arte come conoscenza”, che a palazzo Trentini –  per tutto il mese di luglio – vengono proposti con suddivisione in sezioni, pensate in base al soggetto: persone, paesaggi, natura silente (così il pittore appellava le cosiddette nature morte), arte sacra.

C’è anche una particolare sezione con opere degli anni Novanta: tempere all’uovo su tavola, una serie intitolata “Fiabe senza Parole”, dedicata alla natura e all’integrazione dell’uomo con essa, rappresentata per lo più da boschi e da animali selvatici. Infine la grafica: serigrafie, xilografie, acqueforti, anche stampe di disegni realizzati con tavoletta grafica al computer. E biglietti di auguri natalizi, una serie che parte negli anni ‘50 e arriva agli anni ‘80.

La mostra resta aperta dal lunedì al venerdì tra le 10 e le 19, il sabato e la domenica 10-12 e 15-18

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