von fpm 07.07.2024 10:00 Uhr

6 luglio 1934 – 6 luglio 2024: novanta volte 8126. (2)

Pubblichiamo una interessante riflessione di Maria Sofia Rebessi (Giulia per gli amici) insegnante di Lettere che da tempo esplora il pianeta tirolese rilevando analogie molto stimolanti…

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La spiritualità svolge un ruolo preminente sia in Tibet che in Tirolo, e, si potrebbe dire, anche militante. Nel periodo dell’impero tibetano il buddismo diventò religione di stato ed è rimasto un faro per la popolazione, a dispetto dell’occupazione cinese datata 7 ottobre 1950, che portò alla distruzione di molti monasteri e all’uccisione di svariati monaci, nonché alla fuga del Dalai Lama, il quale dovette costituire un governo in esilio con sede a Dharamsala, in India. Sua Santità, con i suoi insegnamenti di compassione, è ancora adesso una guida per milioni di persone.

Lo stesso Harrer, in Ritorno al Tibet, racconta come si sentiva dopo aver visitato i monasteri superstiti all’avvento del regime comunista: nello specifico, pensava che non ci sarebbero stati più anni di gloria come nell’antico Tibet.  Il caso più famoso di spiritualità militante in Tirolo è sicuramente il voto, eseguito dall’abate di Stams in data 3 giugno 1796 nel contesto delle guerre napoleoniche, dell’intera terra al Sacro Cuore di Gesù. Ancora adesso esiste la Herz-Jesu-Sontag, domenica in cui sulle montagne dell’intero Tirolo vengono accesi dei particolari fuochi che rinnovano il voto di cui sopra.

Lo stesso Andreas Hofer, protagonista dell’insurrezione del 1809 in funzione antifrancese, era molto religioso, tanto da dire “Noi ci batteremo come cavalieri antichi e Dio e la Santa Vergine ci daranno la loro benedizione”. Nel corso della prima Battaglia del Bergisel, e cioè la collina sopra Innsbruck, gli insorti da lui guidati decisero di rinnovare la promessa al Sacro Cuore, in seguito alla quale vinsero anche le altre due battaglie.

Proprio come il buddismo fu proibito sotto la dittatura comunista, anche durante il ventennio fascista i fuochi del Sacro Cuore erano stati banditi. Essi sono diventati simbolo della lotta per l’autonomia, in particolar modo durante la cosiddetta notte dei fuochi (11-12 giugno 1961).  (continua)

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