von fpm 02.07.2024 10:00 Uhr

Hydro Dolomiti Energia

Una problematica che riguarda in modo particolare tutta la nostra provincia

Foto rep, elaborazione grafica fpm

In questi giorni si parlato sulla questione dell’acquisto del pacchetto azionario di Hydro Dolomiti Energia, più che un argomento una problematica e così ne abbiamo parlato con Franco Beber e Paolo Monti, rispettivamente Presidente e portavoce di Risveglio Tirolese a cui abbiamo rivolto alcune domande… Come si è arrivati a questo punto?

Se siamo arrivati a questo punto, con gli speculatori che bussano alla porta e la nostra classe dirigente persa in calcoli di convenienza di breve periodo, tutti incentrati sulle miserie dei rischi/benefici delle burocrazie territoriali anziché sulla ricchezza a lungo termine del territorio, e dunque assillata dal dubbio amletico se tenere in mano locale la gestione della nostra acqua ed energia o abbandonarla ad infausto destino (è già successo peraltro con numerose altre nostre perle…una su tutte? La Regione…) significa che il Trentino/Tirolo meridionale continua a perpetuare una classe dirigente che ha smarrito la bussola, per nulla permeata dal senso di appartenenza a questo territorio ed all’Autonomia, peraltro sempre sbandierata. Significa altresì che l’Autonomia stessa è ridotta a semplice esercizio di retorica anziché nobilitata da concreta prassi quotidiana, come dovrebbe essere.

Quella dell’acqua, è una questione che riguarda la provincia di Trento o anche quella di Bozen?

Ancora una volta distingue la gestione dell’Autonomia di Trento da quella di Bozen, la cui classe dirigente non pone minimamente in dubbio il fatto di tenere saldamente ancorato al territorio l’asset energetico, ed agisce di conseguenza. La battaglia per le risorse idriche ed energetiche fu fondamentale nell’azione dell’ASAR e dei padri fondatori di questa Autonomia (che di certo si stanno rivoltando nella tomba).

Qual è la proposta rilevante?

Non vi debbono essere dubbi sul fatto che la gestione dell’energia idroelettrica del Trentino/Tirolo meridionale debba essere saldamente tenuta in totale controllo locale. Le azioni cedute dal fondo australiano vanno quindi sottratte alla speculazione internazionale; se Dolomiti Energia Holding non vuole o non può acquistarle, si ricorra all’azionariato diffuso, cosa forse ancora migliore, in modo che i residenti del Trentino/Tirolo meridionale diventino proprietari della società che sfrutta la risorsa più importante del loro territorio.

Il tempo stringe, il 14 luglio è vicino: urge una presa di posizione immediata e corale, di tutta la classe dirigente di questa terra, che su una questione fondamentale come questa deve finalmente fare quadrato e scegliere nell’interesse esclusivo del territorio e della sua gente, non secondo logiche di appartenenza politica, ideologica e/o nazionale. Diversamente, non solo sarà reso un ulteriore grave danno a questo territorio, ma si sarà inferta l’ennesima picconata alle ragioni di un’Autonomia che, così procedendo, di qui a pochi anni si scioglierà come neve al sole. Dunque, coraggio, nessun tentennamento: l’acqua e l’energia del Trentino rimangano in mano ai Trentini!

Insomma, è tempo che le istituzioni del Trentino/Tirolo meridionale si riprendano in mano il controllo del territorio che deve tornare ad essere proprietà dei propri cittadini. (continua)

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