von fpm 28.06.2024 06:45 Uhr

Parliamone: cognomi “tedeschi” in provincia di Trento (26)

Andremo a conoscere con Flavio Pedrotti Móser i cognomi e i toponimi di origine tedesca nella provincia di Trento.

elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Una caratteristica delle aree alloglotte della provincia di Trento è l’intensità con cui i nomi di luogo e i cognomi (e/o soprannomi) come tali o come denominazioni di masi e di località ritornano soprattutto nelle zone cimbre e in quelle mòchene. Nel 2019, Nicola Moltrer fece un censimento in Bersntol e riscontrò che il paese di Vlarotz-Fierozzo nel 1910 era composto da 151 abitazioni, 85 a San Felice e 66 a San Francesco, con un totale di 141 case abitate. Le rimanenti 10 risultarono disabitate. Nelle 141 case risiedevano 144 famiglie, quindi in 3 abitazioni si trovavano 2 nuclei familiari. Gli abitanti di Fierozzo San Felice risultanti nel Censimento svolto alla fine del 1910 erano 386 a S. Felice e 295 a San Francesco. In totale, nel Comune, abitavano quindi 681 persone, di cui 325 maschi e 356 femmine. Di esse, 15 persone dimoravano fuori dal paese. Dieci persone sono inoltre segnalate con la dicitura “altrove”, forse sono emigrate in America.

La totalità della popolazione dichiarava di essere di confessione cristiano cattolica e dal punto di vista linguistico 139 dichiaravano di parlare italiano e 542 tedesco. Nelle scuole l’insegnamento avveniva in tedesco. A San Felice il maestro era Josef Egger, proveniente da Gries, distretto di Bolzano e sposato con Barbara di Garait (Frassilongo), residenti nella casa scolastica comunale nel maso Runker. A San Francesco il maestro era Hans Wegner, proveniente dalla Boemia, e alloggiato nella casa scolastica comunale al maso Slomp. Ormai da più decenni la scolarizzazione nei paesi mòcheni della Valle avveniva in lingua tedesca. L’estensore delle schede di censimento è stato il commissario “orografico” Giulio de Rizzoli. Il capocomune in quel momento era Tommaso Pallaoro, della frazione di San Francesco.

I dati raccolti permisero di analizzare la presenza delle famiglie in base ai cognomi nel paese. Anderle 2: entrambe a San Felice, una era una nipote del capo famiglia che lo aiutava nelle faccende domestiche, l’altra era la servente di don Luigi Gadler. La prima con origini di Garait (Frassilongo), la seconda di Pergine. Battisti 27: 13 a San Felice e 14 a San Francesco.

Boller 21: tutti e 21 a San Felice. Bort 5: tutti e 5 a San Felice. Corn 60: 59 si trovavano a San Francesco, uno solo era ospite in una casa di San Felice perché “cieco da ambo gli occhi”. Eccel 3: tutti e 3 a San Francesco. Egger 3: il Maestro di San Felice con sua moglie e suo figlio. Gadler 1: l’ex curato di San Felice, don Luigi Gadler. Gozzer 38: 22 a San Felice e 16 a San Francesco Groff 8: tutti 8 a San Felice. (continua)

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