von fpm 17.11.2023 13:00 Uhr

Alex Schwazer dovrà rinunciare all’Olimpiade 2024 di Parigi.

L’agenzia mondiale antidoping non riduce la squalifica dello sfortunato atleta.

foto collage fpm

Il marciatore südtirolese era in attesa da due anni ed ha accolto il giudizio «ingiusto e profondamente sbagliato. Non è stata una decisione neutra — ha aggiunto —. Credo di pagare per il fatto di non aver mai accettato un verdetto della giustizia sportiva e di aver lottato per anni per la mia innocenza» ha dichiarato, riferendosi alla ambigua e discutibile vicenda della sua seconda positività. Il «Caso Schwazer» è stato ed è uno dei casi più discussi dello sport diventando anche una serie tv Netflix.

Una storia fatta di vittorie (l’oro olimpico a Pechino 2008) e cadute, defluita in una vicenda ingarbugliata e discussa nei tribunali. Era il gennaio 2016 e dopo sette anni era arrivata l’archiviazione dell’inchiesta sugli autori del presunto complotto ai suoi danni con un epilogo che secondo il Tribunale che aveva archiviato la posizione di Schwazer, decretava nessun colpevole, ritenendo che il marciatore non si fosse dopato. La squalifica che Schwazer fino all’ultimo ha sperato potesse ottenere una riduzione di pena e partecipare quindi a Parigi 2024 rimase tuttavia confermata.

Schwazer ha ricevuto — e commentato — questa sentenza nella Casa del Grande Fratello, in cui si è chiuso negli ultimi due mesi scanditi da allenamenti sul tapis roulant e sull’ellittica. Davanti alle telecamere del reality ha lavorato sugli attrezzi messi a disposizione «come un indemoniato, con grandissimo spirito di sacrificio, da solo contro tutti e contro le ingiustizie», come hanno più volte dichiarato i compagni di avventura televisiva che dopo aver sentito la notizia hanno pronunciato tutta la loro solidarietà ad Alex.

Una sentenza paradossale che oltre ad aver ferito ancora una volta il marciatore ha provocato in chi lo ha seguito sinora, una grande amarezza e disdegno nei confronti del definitivo «no» della Wada. “Io amo lo sport”, ha detto Alex, “e non starò più male per delle decisioni che riguardano lo sport. Sono ancora qua e mi alleno ogni giorno nonostante quello che è successo. Non ho rimpianti e vi chiedo di non far drammi. La vita è bella, siamo qui per fare una bella esperienza: andiamo avanti così”.

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