Luigi Bonazza: l’ardore della bellezza
La mostra di Canale di Tenno espone 43 opere dell’artista, nato ad Arco nel 1877 e morto a Trento nel 1965, che rappresentano l’intero suo percorso artistico: dal tema della figura al paesaggio, fino all’arte applicata. Inoltre, ci sono tre opere inedite, mai esposte prima, rintracciate presso collezionisti privati. La mostra, curata da Roberta Bonazza, direttrice della Casa degli artisti, è aperta alla visita dal martedì alla domenica (lunedì chiuso) dalle 10 alle 12 e dalle 13 alle 17. Un’altra mostra «Luigi Bonazza: l’arte del volo» è allo spazio didattico della galleria civica «Giovanni Segantini» ad Arco ed è aperta dal martedì alla domenica (lunedì chiuso) dalle 10 alle 18 e prosegue fino al 10 dicembre. Una doppia esposizione, dunque, per rendere omaggio a uno dei maggiori pittori trentini del Novecento, raccontando in filigrana il tumultuoso periodo storico segnato da due guerre mondiali e, nel mondo dell’arte, da una profonda trasformazione dei linguaggi. Per entrambe l’ingresso è libero.
Da segnalare inoltre anche la villa di Luigi Bonazza a Trento nel cuore del quartiere della Bolghera, villa che l’artista trasformò in opera d’arte ed oggi inserita tra le dimore più belle del 900. “Un luogo intimo e incantato” – dice Vittorio Sgarbi – “che potrebbe diventare un museo”. Muri e stanze completamente decorate di pittura a calce e graffiti: ovunque, nell’atrio, sulle scale e tra i corridoi. Bonazza aveva progettato ogni dettaglio. A terra il mosaico riporta l’anno di inizio dei lavori: 1913, ma l’abitazione restò un cantiere artistico per decenni.
«La mostra di Luigi Bonazza è un modo per tornare a dialogare con l’ardore della bellezza che la sua pittura, il disegno e le incisioni incarnano in ogni forma – spiega la curatrice, Roberta Bonazza – un’idea di bellezza classica interpretata con un dinamismo “ventoso” che ne caratterizza le opere di figura e di paesaggio”. La pittura di Bonazza non è né realistica né futurista, lui segue una strada parallela, dalla visione delle cose alla psiche.
“La casa di Bonazza”, – spiega Vittorio Sgarbi, – “era stato per me un tempio artistico, un luogo incantato che potrebbe essere acquistato dalla Provincia e diventare parte di un percorso museale di Trento, che parte dal Buonconsiglio e arriva fino a casa Bonazza, la casa della vita. Il luogo della vita”.