von fpm 22.09.2023 06:45 Uhr

Parliamone: l’importanza di chiamarsi tal dei tali… 60

L’elenco anagrafico di Trento, nonostante i cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo, abbonda di cognomi locali, legati fortemente al proprio territorio.

Iscritta alla cittadinanza di Trento, la famiglia Rovereti, originaria di Rovereto, si trasferì a Trento sul finire del VX secolo e nel 1493 per concessione dell’Imperatore Massimiliano I ottenne il riconoscimento del titolo nobiliare a cui venne assegnato anche il predicato di “Freyberg”. Il casato annoverò molti consoli e fra i membri della famiglia, dopo Giovanni cavaliere aurato nel 1606, merita particolare attenzione Ottaviano, suo figlio, conte palatino e medico di corte al servizio prima di Carlo II d’Austria e in seguito degli Imperatori Massimiliano II, Rodolfo II e Mattia.

Ottenuta la laurea in medicina e filosofia a Padova, Ottaviano si trasferì a Venezia dove esercitò la professione medica. Da qui si spostò al Cairo, in Egitto per poi compiere viaggi in Siria e in Terra Santa dove venne nominato Cavaliere del Sacro Sepolcro. Nel 1588 si spostò a Costantinopoli come medico personale dell’ambasciatore cesareo presso il sultano. In questo nuovo ambiente maturò interessanti esperienze in campo medico e ritornò sullo studio della peste che aveva già affrontato nel periodo egiziano.

Nel 1590 rientrò a Trento accompagnato da vasta fama che gli valse nuovi riconoscimenti e la promozione a incarichi più prestigiosi. Infatti, fi in questa circostanza che ricoprì la carica di medico del Principe Carlo II d’Austria e poi successivamente di Rodolfo II.

Di lui rimane un’opera fondamentale per capire la medicina di quel tempo, ossia il volume sulla febbre petecchiale, che negli anni 1590-1591 lo aveva colpito personalmente e che nel Principato Vescovile di Trento e nella Contea del Tirolo aveva provocato molte vittime. (continua)

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