Un nome per i soldati del Tonale

Passo del Tonale, 13 giugno 1918: nel suo diario, un ufficiale del Regio Esercito italiano, annota un avvenimento che lo ha profondamente colpito: la sepoltura dei resti di 94 soldati dell’esercito nemico, rimasti sul campo dopo una cruenta battaglia. Sergio Boem è il nipote di quell’ufficiale e da tempo segue i fili di questo pezzetto di storia, e lo fa con passione, impegno e pure tanta testardaggine-
La sua perseveranza ha permesso di dimostrare che l’informazione del diario era vera. Nei giorni scorsi l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, in accordo con il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti del Ministero italiano della Difesa – che ha la competenza esclusiva del recupero s di resti umani appartenenti a soldati – ha trovato dodici corpi scheletrizzati sepolti in una fossa comune sopra il Passo del Tonale. Grazie agli elementi dell’equipaggiamento personale, fra cui ramponi, scarponi, custodie di maschere antigas, strumenti e altri oggetti, i resti sono stati subito identificati come appartenenti al nostro esercito.
Ma si potrà dare un nome ai soldati caduti? E magari informare i discendenti che sono stati trovati… E‘ quello che speriamo sempre accada anche ai tanti dei nostri nonni, perduti sui diversi fronti della prima guerra e che non siamo ancora riusciti a ritrovare. Che qualcuno li trovi e ce lo faccia sapere..
Difficile, dicevamo, ma non impossibile. Forse abbiamo una traccia.
La base della nostra ricerca sono stati i registri dei Curati Militari dell’esercito imperiale, custoditi presso l’Österreichisches Staatarchiv a Vienna. In quei registri – solo in parte visionabili online ed in ordine inesorabilmente sparso – sono registrati con precisione tutta mitteleurepea i singoli atti di morte: completi di reggimento, compagnia, grado, nome e cognome, luogo di nascita e di residenza, età, religione, mestiere; inoltre, ci si possono trovare il luogo ed il giorno del decesso, la causa, i nomi ed il grado dei testimoni, la somministrazione o meno della benedizione al defunto, il luogo di seportura, il nome del curato cattolico o evangelico, del rabbino o dell’iman presente alla sepoltura.
Abbiamo trovato i dati di diversi soldati caduti in quel 13 giugno 1918 al Passo del Tonale – Monticelli – Bezirk Cles, Tirol. Soldati provenienti da diversi luoghi della doppia monarchia: da Vienna, dalla Moravia, dalla Niederösterreich, da Vienna, dall’Ungheria. La maggior parte dei caduti sono stati sepolti presso il Werk Strino; uno „nei prati di Monticello“.
E poi abbiamo trovato tre annotazioni che ci hanno particolarmente colpito: sono tutti e tre soldati moravi facevano parte del k. u. k. Feldjägerbattaillon n. 17; due sono Landsturmjäger. il terzo un Leutnant, un tenente. Il più vecchio ha 28 anni, il più giovane solo 22. Sono morti in battaglia ed i loro corpi sono „wegen Rückzug unbeerdigt zurückgeblieben“ – rimasti insepolti causa ritirata.
Forse i loro corpi sono stati raccolti dai soldati nemici, quelli che li avevano uccisi in battaglia e che poi – in un atto di estrema pietà, come spesso avveniva quando l’umanità nonostante tutto tornava a prendere il sopravvento – hanno dato loro l’ultima sepoltura.
Potrebbero essere tre dei dodici ritrovati nei giorni scorsi? Forse chissà…
