20 gennaio, San Sebastiano

Nella maggior parte delle chiese della nostra Terra tirolese, si possono trovare statue e dipinti del santo martire Sebastiano. Colpito da innumerevoli frecce, sopravvissuto e martirizzato una seconda volta, divenne il santo dei soldati ma per noi è soprattutto il patrono degli Schützen.
Sebastiano nacque a Milano nel III secolo e fu un soldato sotto il regno dell’imperatore Diocleziano. Quando l’imperatore seppe che Sebastiano, di cui aveva grande stima, era un cristiano, lo fece legare a un palo e colpire con delle frecce. Irene (nome che significa pace), una giovane vedova cristiana, voleva seppellirne la salma, ma Sebastian era ancora vivo e, curato da lei, si riprese. Quindi accusò l’imperatore di perseguitare i cristiani: condannato per questo, fu mandato nel circo e picchiato a morte con dei bastoni. Il suo corpo fu gettato nella Cloaca Maxima: recuperato dalla cristiana Lucina, fu sepolto nelle catacombe sulle quali oggi sorge la Chiesa dei Pellegrini di S. Sebastiano a Roma.
Numerose le cerimonie svoltesi oggi in Terra tirolese; in qualche località il Santo Patrono è stato celebrato domenica scorsa, in altre la festa sarà il prossimo fine settimana (sabato per esempio a Ossana con le SK Sulzberg Val de Sol e Nonsberg Val de Non).
Ma a prescindere dalla data della celebrazione, quello che conta è la solennità con cui la festa viene celebrata in tutto il Tirolo, da Kufstein a Borghetto.






