M.A.R. – Luigia, che nacque alla stazione
L’albero genealogico di Elmar Thaler è dipinto sulla parete e sull’avvolto dell’ingresso, nella sua casa di Montan. Rami sottili legano il suo nome a quello degli antenati, ai nonni, ai bisnonni e… alle bisnonne. Ed è il cognome della bisnonna materna che attira lo sguardo.
“Si, la nonna della mia mamma si chiamava Cattani – racconta l’ex Landeskommandant – ed era una Welschtirolerin. Qualche anno fa – con l’aiuto di un’amica, Welschtirolerin pure lei, appassionata di storie e di archivi – ho scoperto qualcosa di più sulla sua storia. E sul suo legame con la M.A.R., la ferrovia Mori – Arco – Riva.”
Ma andiamo con ordine.
E’ il 17 ottobre 1893: alla stazione di Riva del Garda, Giulia Zanotelli di Cembra coniugata Cattani, dà alla luce una bimba. Non sui binari o alla biglietteria, certo, ma negli alloggi riservati ai lavoratori della ferrovia. Perché suo marito Luigi, originario di Termon di Denno, di mestiere fa il fuochista.Â
Dai registri parrocchiali di Riva del Garda, scopriamo un altro particolare: la bimba viene battezzata con il nome di Angela Luigia. Luigia come la madrina, infatti che la tiene a battesimo è nientemeno che la baronessa Luigia Stöber nata Lindegg: la storia che Maurizio Panizza ha raccontato nelle scorse settimane sulle pagine di UnserTirol24 (qui il link alla prima e  alla seconda parte ) si arricchisce di un altro dettaglio prezioso.
La famiglia si trasferisce poi in Venosta e quindi a Bronzolo: lo scopriamo dagli atti di nascita degli altri figli, dove Luigi è indicato come “macchinista a Branzoll” e “lavorante presso l’Adige a Kalstelbell”.  Il legame con le ferrovie resta… e continua. Già , perché nel 1913, a Bolzano, Luigia appena ventenne sposa Eduard Tschöll e con il matrimonio diventa Wirtin / ostessa a Kalditsch-Doladizza,  una delle stazioni sul percorso della ferrovia della Val di Fiemme. Nascono figli, nipoti, bisnipoti … e uno di questi è Elmar Thaler.
Chiediamo a Elmar Thaler se da bambino voleva fare il ferroviere, vedi mai i geni… “No – ci risponde – ma avevo un trenino di legno e mi piaceva un sacco giocarci! A parte gli scherzi, questo legame con le ferrovie non mi dispiace. Il treno è un mezzo di trasporto che deve tornare attuale: è moderno, leggero, sostenibile. Nella nostra Terra, a guardarsi indietro, c’è davvero molto da imparare. Mi piacerebbe portare la mia famiglia su delle ferrovie nuove di zecca, partendo da Kalditsch in treno per arrivare fino alla stazione di Riva … chissà , magari – prima di diventare bisnonno pure io – riuscirò a prenotare i posti per il viaggio inaugurale!”