M.A.R, un amore di ferrovia – 2° parte
Riprendiamo il nostro racconto dal punto in cui eravamo giunti ieri (qui il link): il matrimonio di Otto e Luigia, ed il loro “viaggio di nozze”. Fiori, applausi e sorrisi: ogni cosa sembrava annunciare un futuro molto felice per i due giovani sposi. Purtroppo, però, dietro all’angolo si nascondeva un amaro destino.
Il primo, funesto segnale si ebbe neppure un anno dopo. Nel corso di uno dei primi spettacoli di fuochi d’artificio sul lago antistante Riva, la baronessina Luigia, che era incinta, mise un piede in fallo e cadde rovinosamente. Trasportata d’urgenza in ospedale mentre ormai era in corso un parto prematuro, non si poté salvare il bambino che morì poco dopo essere venuto alla luce.
Il secondo e ancor più tragico evento, accadde tre anni dopo, il 25 novembre del 1896. Luigia era nuovamente in dolce attesa. Nei mesi precedenti, la giovane dal fisico piuttosto gracile, aveva messo in atto tutte le precauzioni per portare avanti in sicurezza quella seconda maternità. E in effetti, fino ad allora tutto era filato liscio.
Se non che, giunti regolarmente al termine della gravidanza ed iniziato quella sera il travaglio, ci si rese subito conto che il parto si stava rivelando molto difficile. Sopraggiunte gravissime complicazioni, nonostante i mezzi economici e l’assistenza medica di cui disponeva la famiglia, dopo alcune ore Luigia de Lindegg in Stöber spirò all’età di soli 33 anni. Neppure la sua bimba, alla quale venne dato il suo stesso nome, le sopravvisse.
Per il povero Otto quella doppia tragedia fu l’inizio della fine. Perduti, con sua moglie e sua figlia, ogni affetto e ogni futuro, in un luogo che in definitiva non era più il suo e forse non lo era mai stato, riuscì a resistere per due anni al dolore della solitudine.
Poi, nel 1898, decise di abbandonare Riva del Garda e la sua amata M.A.R. perché troppa sofferenza gli causava ripercorrere quelle strade che seppur per poco tempo l’avevano visto felice. All’inizio si trasferì in alcuni paesi dell’Austria, poi si stabilì definitivamente come capostazione in Boemia, dove, ancora giovane, morì nel 1905.
La ferrovia Mori-Arco-Riva continuò, invece, a seguire il proprio consueto tragitto. Riuscì a superare la Prima Guerra Mondiale, seppur riportando gravi danni, e nel 1921 riprese la sua regolare attività, stavolta sotto amministrazione italiana.
Era però finita un’epoca che non sarebbe mai più tornata.
La concorrenza delle prime autocorriere rivelarono a tutti che il suggestivo, ma lento trenino della M.A.R. non era più in grado di stare al passo con i tempi. Neppure l’allungamento della linea ferroviaria fino a Rovereto, avvenuto nel 1925, né l’ipotizzato progetto di elettrificazione riuscì a fermare un declino ormai segnato.
Dopo una lunga agonia durata ancora più di dieci anni, il 21 ottobre del 1936 la M.A.R. venne definitivamente soppressa. Il romantico trenino sbuffante della Belle Époque, che aveva aperto e fatto scoprire il Lago di Garda a turisti e a innamorati, passò così dalla dimensione dei sogni a quella dei ricordi.
Chi si trovava a Riva, la sera dell’ultimo viaggio, ricordò infatti per molto tempo quella serie di fischi quasi strazianti che la locomotiva lanciò all’entrata in stazione. E con essi, serbò per tutta la vita altri ricordi struggenti legati alla M.A.R., compreso quello unito indissolubilmente ai protagonisti di una favola amara, alla baronessina Luigia de Lindegg e al Capostazione Otto Karl Stöber e al loro amore nato proprio grazie ad una ferrovia.
Il collegamento ferroviario fra Rovereto e Riva del Garda è tornato di attualità, visto il rinnovato interesse della Provincia di Trento per la tratta ferroviaria (UnserTirol24 ne ha già scritto in questo articolo).
Ma per chi ama “la Storia & le Storie” ce ne sono altre due da raccontare, legate alla M.A.R, a questo “amore di ferrovia”… Curiosi? Solo un attimo di pazienza: appuntamento su UnserTirol24 nei prossimi giorni.
Fonti: -“MAR Storia di una ferrovia” – Giacomo Nones (a cura di) Mori: La Grafica, 1993.
– Biblioteca Civica “G. Tartarotti”, Rovereto.